Partita con mamma e papà 2024

L’edizione 2024 si gioca nel decennale della firma della “Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti”, ed è organizzata da Bambinisenzasbarre, per la prima volta anche in Europa, nell’ambito della campagna “Non un mio crimine ma una mia condanna” promossa da COPE

        

 

 

Come fare un versamento

Bonifico bancario
intestato a Bambinisenzasbarre Onlus
IBAN T43C0501801600000011330313
Banca Etica

Versamento su conto corrente postale
n. 001039625304
intestato a Bambinisenzasbarre Onlus
IBAN: IT62H0760101600001039625304

Paypal o Carta di credito, clicca
clicca qui

Con l’app Satispay sul conto Satispay di Bambinisenzasbarre

Iscriviti alla newsletter





I dati raccolti in questo modulo saranno utilizzati secondo l’ Informativa sulla Privacy di Bambinisenzasbarre.


Se per qualsiasi motivo non desideri più essere presente nelle nostre liste, compila i campi con i tuoi dati e seleziona l’opzione seguente

L’associazione Bambinisenzasbarre lavora su bambini e carcere, dove i figli di detenuti incontrano i loro genitori. Lavora da 14 anni per dare sostegno psicopedagogico ai genitori detenuti e ai figli, colpiti dall’esperienza di detenzione di uno o entrambi i genitori. Bambinisenzasbarre lavora per i bambini figli di detenuti con lo Spazio giallo nelle carceri e ha firmato la Carta dei diritti dei figli dei detenuti. Ha ideato lo Spazio Giallo nel carcere: lo Spazio Giallo è il luogo dedicato ai bambini. Qui gli operatori possono intercettarne i bisogni, accoglierli in uno spazio dedicato a loro, dove si preparano all’incontro con il genitore o decantano il disagio del distacco. L’esperienza dello Spazio Giallo è nata nel 2007 nel carcere milanese di San Vittore. Oggi la Rete di accoglienza è attiva in Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Campania. Con il Ministero della Giustizia ha firmato nel 2014 e rinnovato nel 2016 il Protocollo – Carta dei diritti dei figli dei genitori detenuti che riconosce formalmente il diritto di questi minorenni alla continuità del proprio legame affettivo con il proprio genitore detenuto e, al contempo, ribadisce il diritto alla genitorialità dei detenuti.
Soprattutto, il documento istituisce un Tavolo permanente (Art. 9) composto dai rappresentanti dei tre firmatari strumento di monitoraggio periodico sull’attuazione dei punti previsti della Carta, promuovendo la cooperazione tra i soggetti istituzionali e non e favorendo lo scambio delle buone prassi a livello nazionale e internazionale.