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Le partite in carcere per i 100mila bambini figli di detenuti

bambinisenzasbarre-e-le-partite-in-carcere-con-i-papa-detenuti-720Un match di calcio per sostenere la Campagna sui diritti dei bambini figli di detenuti: grazie alla collaborazione del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria Bambinisenzasbarre ha organizzato la seconda edizione della partita di calcio Bambinisenzasbarre nelle carceri su tutto il territorio nazionale.

TUTTE LE PARTITE > QUI

I detenuti con e senza figli si sono sfidati per dare voce e visibilità ai bambini (oltre 100 mila ogni anno in Italia hanno un genitore recluso) e per sensibilizzare istituzioni, sistema carcerario, media e opinione pubblica affinché non vengano emarginati solo perché figli di detenuti.

L’adesione è stata altissima: si è giocato a Dicembre in tutte le regioni italiane. I calciatori sono scesi in campo con la maglietta di Bambinisenzasbarre, azzurra e gialla come i colori dell’associazione e con la scritta “I diritti dei grandi iniziano dai diritti dei bambini” (VEDI le “magliette solidali”). Le famiglie hanno assistito alle partite, e i bambini hanno potuto tifare per il loro papà in campo. In totale si giocherà in circa 30 istituti penitenziari, a partecipare saranno oltre 400 persone detenute.

L’iniziativa ha avuto, e avrà anche nel prossimo anno, come obiettivo l’apertura del carcere al territorio e alla comunità: per questo anche gli istituti che non hanno a disposizione un campo da calcio hanno partecipato con creatività. Nella casa circondariale di Ravenna, ad esempio, si è giocato a ping pong, a Novara a calcio balilla, mentre a Civitavecchia le squadre si sono sfidate a pallavolo. A Benevento i detenuti calciatori hanno potuto eleggere i propri presidenti e allenatori tra i compagni (tutte le partite > QUI).

 

La “Partita di calcio Bambinisenzasbarre” fa parte delle iniziative all’interno della Campagna nazionale di sensibilizzazione “Non un mio crimine, ma una mia condanna. I diritti dei grandi iniziano dai diritti dei bambini”, che ha promosso dal 20 Novembre al 20 Dicembre 2016 la “Carta dei figli dei detenuti” rinnovata lo scorso settembre (vedi > QUI) dal ministro Orlando, dalla Garante dell’Infanzia Albano e da Bambinisenzasbarre e ha portato all’attenzione il tema dei 100mila bambini che entrano ogni giorno ogni anno in carcere per mantenere il legame con i propri genitori, e che oggi vedono riconosciuti i propri bisogni trasformati in diritti.

L’esperienza della Carta dei figli dei detenuti ha portato l’Italia a essere capofila a livello internazionale. L’Intergruppo del Parlamento Europeo per i diritti dell’infanzia ha deciso di proporre formalmente che la Carta dei figli dei detenuti italiana sia adottata da tutti i Paesi dell’Unione Europea. Passaggio cruciale è stato la presentazione, il 30 novembre scorso a Bruxelles, della Carta ai deputati europei da parte di Bambinisenzasbarre e dal Ministero di Giustizia del nostro Paese.

Anche la rete Cope (Children of Prisoners Europe – VEDI > QUI), costituita da 21 Ong di altrettanti Paesi (Bambinisenzasbarre fa parte del board), ha chiesto, attraverso i suoi membri, che i rispettivi governi adottino una Carta simile a quella italiana.

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