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CARCERI APERTE, campagna europea

Per il sesto anno Bambinisenzasbarre è impegnata con la rete Children of Prisoners Europe (COPE) nella  Campagna europea d’informazione “Non un mio crimine, ma una mia condanna”, che richiama l’attenzione di tutti, italiani ed europei, sulla situazione vissuta dai figli di genitori detenuti.

Quest’anno sono proprio i 100.000 bambini italiani, che ogni giorno entrano in carcere per incontrare il proprio genitore detenuto, che chiedono all’Unione Europea di far
adottare a tutti i Paesi membri la “Carta dei figli dei genitori detenuti”, il Protocollo d’Intesa firmato in Italia, uinica in Europa, il 21 marzo 2014 dal Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, il Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Vincenzo Spadafora e Lia Sacerdote, presidente di Bambinisenzasbarre Onlus.

La Campagna 2015 pone l’Italia come capofila della richiesta all’Unione Europea, ed in particolare alla Commissione Giustizia, di adottare il modello della Carta italiana e garantire così agli altri 900 mila bambini europei, figli di genitori detenuti, il diritto alla continuità del legame affettivo con il proprio genitore in regime di detenzione e, a quest’ultimo, il proprio diritto alla genitorialità.

Anche in questa sesta edizione, tutti gli Istituti penitenziari italiani sono invitati dal Dipartimento Amministrazione Penitenziaria (DAP) a partecipare al programma “Carceri aperte”, promuovendo iniziative a sostegno delle relazioni familiari, con una particolare attenzione all’accoglienza dei bambini.

“La partecipazione attiva delle carceri italiane è ogni anno più numerosa – ha sottolineato Lia Sacerdote, presidente di Bambinisenzasbarre.È l’occasione per constatare che si è avviato un processo di cambiamento ampio che oltrepassa i confini nazionali, che valorizza gli aspetti relazionali e di inclusione, permettendo agli incontri in carcere di essere vissuti in una cornice di attenzione per quello che è uno dei momenti decisivi per il mantenimento e la continuità della relazione figli-genitori detenuti. Mentre per Bambinisenzasbarre è un momento importante per consolidare i rapporti con gli Istituti penitenziari, che si concretizzano nello scambio di informazioni, indispensabile al monitoraggio dell’attuazione della Carta.”

A sostegno della richiesta, da parte dell’Italia dell’adozione del Protocollo d’Intesa italiana, saranno inviate delle speciali cartoline disegnate e scritte dai bambini figli dei genitori detenuti di tutta l’Europa e consegnate a mano a Bruxelles il prossimo 26 giugno ai deputati italiani “Child Rights Champion”. Le cartoline saranno esposte, successivamente in autunno, in una Mostra itinerante.

Oltre alla richiesta all’Unione Europea, nel nostro Paese è promosso il progetto di crowfunding di YeT – Yellow Telephone app, una nuova app dalla grafica semplice, ideata per rispondere alle domande dei bambini e delle famiglie dei detenuti, per aiutarli ad orientarsi ed a ritrovare un nuovo equilibrio nel difficile periodo che accompagna la detenzione di un genitore.  La partecipazione al progetto YeT app è aperta sul portale crowdfunding Telecom WithYouWeDo sino al 27 luglio 2015.

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