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La Carta dei diritti dei bambini figli di detenuti diventa una raccomandazione europea

 

Strasburgo, 04.04.2018. Il Consiglio d’Europa emana le linee guida valide per i suoi 47 Stati membri a tutela dei diritti e gli interessi dei bambini di genitori detenuti.

Circa 2,1 milioni*** di bambini in Europa hanno uno dei loro genitori in carcere, secondo le stime basate sul numero dei detenuti nelle carceri. Questi bambini possono subire  il trauma, lo stigma, l’ansia e la perdita delle cure parentali e della situazione materiale, il  che può essere dannoso per il loro benessere e sviluppo personale, a volte la loro vita stessa.

Il Comitato dei Ministri – l’organo esecutivo dell’organizzazione – ha adottato una Raccomandazione ricordando che i bambini con genitori detenuti devono godere degli stessi diritti degli altri bambini, compresi contatti regolari con i loro genitori, tranne quando ciò viene considerato contrario al migliore interesse del bambino.

Sintesi dell’intervista a Jan Kleijssen, Director, Information Society and Action against Crime Directorate.
Spiega le Raccomandazioni firmate da tutti i 47 Paesi del Consiglio Europeo sulla “protezione dei bambini
che hanno un genitore detenuto”, raccomandazioni che hanno avuto come modello di riferimento il
“Protocollo-Carta Dei diritti dei figl di genitori detenuti”, creato, firmato e adottato dall’Italia dal 2014.


Mantenere le relazioni figli-genitori può produrre effetti positivi non solo sul bambino
, ma anche sul genitore detenuto, il personale e l’ambiente penitenziario, aiuta il detenuto a prepararsi al rilascio e al reinserimento sociale e  -come sottolinea il Comitato dei Ministri- protegge anche la società in generale.

Sono state individuate linee guida per evitare l’arresto dei genitori in presenza di bambini o, se questo è inevitabile, per fare in modo che sia effettuato senza turbarli. Per ridurre al minimo l’impatto della detenzione di un genitore sui bambini, le autorità penitenziarie dovrebbero applicare per quanto possibile le misure non detentive, carcere aperto, sorveglianza elettronica, il che  può anche rendere più facile la transizione dal carcere alla libertà.

I bambini dovrebbero essere normalmente autorizzati a visitare il genitore detenuto entro una settimana dal suo arresto, e poi su base regolare, senza interferire con la vita del bambino, come per esempio la frequenza scolastica. Il controllo sui bambini dovrebbe essere fatto in modo attento e adatto a loro e il personale in contatto con bambini dovrebbe ricevere una formazione speciale.

La struttura in cui il genitore è detenuto dovrebbe essere il più vicino possibile alla casa del bambino e le visite dovrebbero svolgersi in uno spazio in carcere pensato per i bambini o addirittura in una struttura vicina all’istituto. I bambini dovrebbero anche essere in grado di essere regolarmente in contatto con i genitori tramite webcam, chat, telefono o altre tecnologie.

La raccomandazione incoraggia gli Stati membri a sostenere i genitori detenuti, che lo desiderano, ad esercitare in modo efficace la genitorialità con i loro figli, anche attraverso la comunicazione con la scuola, servizi sanitari e assistenziali.

Per quanto riguarda il personale penitenziario, si dovrebbe selezionare e nominare agenti specializzati nel trattare con i bambini e i loro genitori detenuti per fornire orientamenti e informazioni, in particolare per i bambini che hanno da poco affrontato l’ambiente carcerario.

Infine, la raccomandazione consiglia agli Stati di garantire che i competenti ministeri, i garanti dell’infanzia e altri enti  monitorino il rispetto dei diritti e degli interessi dei bambini di genitori detenuti.

*** La stima varia da 2,1 a 2,5 milioni di bambini figli di detenuti nei 47 stati del Consiglio d’Europa. I dati sono estrapolati dai dati statistici della popolazione carceraria nei 47 Paesi incrociati con il coefficiente di natalità degli stessi. Se invece si considerano i 27 dell’UE il dato oscilla da 800mila a 1,2 milioni.

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