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“Il carcere alla prova dei bambini” arriva in Piemonte e in Val d’Aosta

Oggi, 13 aprile, l’Associazione Bambinisenzasbarre Onlus ha incontrato a Torino gli operatori penitenziari dei 14 Istituti delle regioni Piemonte e Val d’Aosta presso il PRAP, Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria. È stata diffusa un’anticipazione, per il solo Piemonte, dei dati della Ricerca a livello nazionale “Il carcere alla prova dei bambini” in chiusura nei prossimi giorni (giunta alla terza edizione, dopo quella del 2011 e del 2013).

Il carcere disegnato da Lady, 9 anni, col suo percorso per andare a trovare il papà detenuto

L’intera ricerca e il conseguente focus sul Piemonte monitorano la situazione degli istituti penitenziari sul tema dell’accoglienza dei minori in visita ai genitori. L’incontro è rivolto al personale che opera nelle carceri della regione ed è stato un dibattito aperto sulle buone pratiche, con la prospettiva di miglioramento delle condizioni di attenzione ai bisogni dei minori e dell’estensione della rete di buone pratiche promossa dall’Associazione, dopo la Lombardia, in Piemonte, Toscana e Campania.

L’Associazione Bambinisenzasbarre si occupa da 14 anni di tutelare il mantenimento dei rapporti tra genitori detenuti e i loro figli, la cui attività ha portato nel 2014 alla firma, insieme al Ministro delle Giustizia e Garante Infanzia e Adolescenza, della prima Carta in Europa dei diritti dei figli dei genitori detenuti, il “Protocollo d’Intesa”, che li tutela e indica le linee guida.
Il ciclo di incontri a Torino, e in seguito dislocati nelle diverse sedi degli Istituti, coinvolgono gli operatori penitenziari che sono chiamati a realizzare i cambiamenti in applicazione della prima Carta dei figli di genitori detenuti e delle linee guida emerse dagli Stati Generali dell’Esecuzione Penale appena conclusi.
Una occasione speciale per Bambinisenzasbarre di fare rete di connessione delle buone pratiche presenti sul territorio regionale con quelle presenti sul territorio nazionale e con quelle europee della rete europea Children of Prisoners Europe (COPE) di cui è membro per l’Italia.

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