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Nel carcere di Opera inaugurato il nuovo “Spazio Giallo” per i figli dei detenuti

Da sinistra a destra – In prima fila: Maria Visentini (Ispettore Ufficio Colloqui CR Opera); Lia Sacerdote (Presidente Bambinisenzasbarre); Cristiana Corinaldesi (Dirigente Autorità Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza) – In seconda fila: Ettore Fusco (sindaco di Opera); Giacinto Siciliano (Direttore della Casa di reclusione di Opera); Donato Giordano (Difensore Civico Regione Lombardia)

Lo Spazio Giallo è il luogo dove i bambini si preparano all’incontro con il papà e sono seguiti da psicologhe e psicologhe e pedagogiste. La presenza del Sistema Spazio Giallo nei tre istituti di Milano è l’elemento di continuità che costituisce il primo “Circuito di Accoglienza del Sistema Penitenziario Cittadino” per le famiglie e i bambini.

Questo evento si inserisce nella Campagna di nazionale di sensibilizzazione “I diritti dei grandi iniziano dai diritti dei bambini. Anche in carcere” per promuovere la “Carta dei figli dei detenuti” rinnovata lo scorso settembre dal ministro Andrea Orlando, dalla Garante dell’Infanzia Filomena Albano e da Lia Sacerdote presidente di Bambinisenzasbarre. La Carta ha l’obiettivo di portare all’attenzione il tema dei 100mila bambini che entrano ogni giorno ogni anno in carcere per mantenere il legame con i propri genitori, e che oggi vedono riconosciuti i propri bisogni trasformati in diritti. (vedi > La Carta).

Dopo l’inaugurazione si è entrati nell’area detentiva attraverso un percorso/mostra all’interno del carcere, contrassegnato dai disegni realizzati dai bambini e dai papà detenuti nel corso del laboratorio “Il Poliziotto e il dinosauro”.

Il percorso/mostra è stato allestito con l’aiuto dei volontari di Mattel Italia che hanno anche distribuito doni natalizi ai bambini presenti nello Spazio Giallo prima della partita di calcio papà-figli, iniziativa centrale all’interno della campagna di sensibilizzazione “I diritti dei grandi cominciano dai diritti dei bambini”. Ringraziamo Mattel Italia del sostegno.

Alle 15 i papà detenuti sono scesi in campo insieme ai loro figli per la Partita Bambinisenzasbarre, un torneo di calcetto a 5 con la maglietta azzurra e gialla come i colori dell’associazione e con la scritta “I diritti dei grandi iniziano dai diritti dei bambini”. La stessa partita si gioca negli Istituti di tutte le regioni del territorio nazionale (vedi > calendario). Sono coinvolte oltre 600 persone detenute in più di 40 istituti.

La Partita Bambinisenzasbarre, un torneo di calcetto a 5 con la maglietta blu e gialla come i colori dell’associazione e con la scritta “I diritti dei grandi iniziano dai diritti dei bambini”, nel carcere di Opera (Milano)

“Sono bambini che vivono con un segreto perché hanno il papà in carcere e per questo vengono emarginati. Dobbiamo contrastare questa esclusione e liberarli dal peso della vergogna, è una responsabilità sociale a cui siamo tutti chiamati a rispondere” afferma Lia Sacerdote, presidente di Bambinisenzasbarre.

“Oggi inauguriamo > il terzo Spazio Giallo dopo quelli di Secondigliano e di San Vittore – ha detto Novella Pellegrini, segretario generale di > Enel Cuore Onlus – Da due anni la nostra Onlus sostiene Bambinisenzasbarre perché guarda alla tutela dei bambini e alla fragilità dei genitori che si trovano in un momento della vita difficile come l’esperienza della detenzione. Qui, la famiglia è spesso esposta al rischio di rompere l’equilibrio della normalità e la naturalezza della relazione padre-figlio o madre-figlio: la cura e l’accompagnamento degli operatori, l’allestimento di uno spazio dedicato all’attesa e al momento del colloquio possono facilitare l’incontro in un ambiente che rispetta l’intimità e la delicatezza del rapporto. La nostra filosofia infatti è quella di dar vita e continuità ad iniziative promosse da enti no profit che affrontano il disagio sociale con soluzioni innovative e integrate con la rete dei servizi.”

L’esperienza della Carta dei figli dei detenuti ha portato l’Italia a essere capofila a livello internazionale. L’Intergruppo del Parlamento Europeo per i diritti dell’infanzia ha deciso di proporre formalmente che la Carta dei figli dei detenuti italiana sia adottata da tutti i Paesi dell’Unione Europea.
Anche la rete Cope (Children of Prisoners Europe), costituita da 21 Ong di altrettanti Paesi (Bambinisenzasbarre fa parte del board), ha chiesto, attraverso i suoi membri, che i rispettivi governi adottino una Carta simile a quella italiana.

Per sostenere la Campagna sono a disposizione le magliette e i calendari dei “I diritti dei grandi iniziano dai diritti dei bambini” (> QUI).

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