Continua in questo 2022 l’helpline Telefono Giallo di Bambinisenzasbarre, il servizio che fornisce agli oltre 100mila bambini che, ogni anno, in Italia, entrano in carcere per visitare il proprio genitore detenuto. È un servizio che aiuta a superare le difficoltà ambientali e organizzative, che sono tante, e rendono non facile mantenere il rapporto con il genitore lontano.
Il diritto dei minorenni alla continuità del legame affettivo con il genitore detenuto e, al contempo, il diritto alla genitorialità, è riconosciuto dagli articoli 3 e 9 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (1989).
Tutelare questo legame è importante anche dal punto di vista sociale. È stato dimostrato che aiuta il reinserimento e dunque contrasta la recidiva del detenuto, inoltre riduce il rischio di emarginazione dei minori, diventando uno strumento di prevenzione alla devianza giovanile (criminalità intergenerazionale).
Bambinisenzasbarre in continuità con la convenzione Onu ha creato la Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti, firmata nel 2014 con il Ministro della Giustizia e l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, rinnovata più volte, l’ultima nel dicembre 2021, dalla ministra Marta Cartabia, dall’Autorità Garante Carla Garlatti e dalla presidente dell’Associazione Bambinisenzasbarre Lia Sacerdote.
La Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti è l’unico documento in Europa che tutela i diritti dei bambini e degli adolescenti che incontrano il carcere, o ancora ci vivono, a causa della detenzione dei genitori.
La Carta, dopo aver ispirato nel 2018 la Raccomandazione del Consiglio d’Europa di 46 paesi, diventa strumento concreto per la sua stessa applicazione sul territorio nazionale, attraverso il progetto “Il carcere alla prova dei bambini e delle loro famiglie-Applicazione della Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti”.
Il servizio Telefono Giallo è da anni la naturale continuazione dell’impegno preso da Bambinisenzasbarre onlus con la messa in atto della Carta dei diritti dei figli dei genitori detenuti.
È altresì la naturale continuazione del servizio Spazio Giallo, un luogo di accoglienza in carcere dei bambini in attesa del colloquio col genitore detenuto. Uno spazio dove si sentono “previsti” e “pensati”, dove possono essere seguiti da operatori professionisti. Gli Spazi Gialli sono stati creati da Bambinisenzasbarre ETS e sono presenti in diverse carceri italiane.
Si prevede che al progetto Telefono Giallo segua una app pensata per aiutare i figli minori, i coniugi e i parenti dei detenuti a orientarsi nel difficile mondo delle visite in carcere.
Con la app Telefono Giallo si vogliono dare informazioni e al contempo dare assistenza per le problematiche più ricorrenti semplicemente visualizzando il numero che possono contattare per porre i quesiti, i dubbi o per chiedere assistenza psicologica, morale, materiale, oppure inviando una mail con richiesta di aiuto all’Associazione.
Il servizio Telefono Giallo di Bambinisenzasbarre è attivo a tuttoggi anche grazie al fondamentale contributo dell'”8 per 1000″ della Chiesa Valdese e dell’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia insieme a Fondazione di Comunità Milano.
IL PROGETTO “TELEFONO GIALLO” è STATO SOSTENUTO COL CONTRIBUTO DI: