Il 20 novembre, si è svolta, con 418 iscritti, la video-conferenza di avvio del progetto nazionale di rilevanza europea “Il carcere alla prova dei bambini e delle loro famiglie – Applicazione della Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti”. (*)
La Carta, dopo aver ispirato la Raccomandazione del Consiglio d’Europa, diventa, attraverso il progetto, strumento concreto per la sua stessa applicazione sul territorio nazionale e contribuisce a realizzare le condizioni perché il sistema penitenziario risponda ai bisogni dei bambini che ogni giorno entrano in carcere per incontrare il genitore, rispettando i diritti dell’infanzia e coniugandoli con i diritti umani degli adulti detenuti.
Hanno partecicpato e sono intervenuti Riccardo Turrini Vita Direttore generale della Formazione del Dap che ha anche letto un saluto del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, Cristiana Corinaldesi, dirigente dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza partner istituzionali del progetto, Marco Rossi-Doria Vicepresidente di “Con i bambini Impresa sociale” che ha selezionato il progetto nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, Susanna Mantovani, pedagogista e rettore emerito dell’Università statale Bicocca-Milano, Arianna Saulini Coordinatrice del Gruppo CRC,di monitoraggio della Convenzione Onu, Edoardo Fleischner vicepresidente della rete europea Children of Prisoners Europe Parigi, Carla Ciavarella Direttore dell’Ufficio di Coordinamento dei Rapporti di Cooperazione Istituzionale dell’ufficio del Capo del Dipartimento, i Partner ONP, i Provveditori delle Amministrazioni penitenziarie regionali e i direttori degli Istituti penitenziari coinvolti sul territorio nazionale, Lia Sacerdote, presidente di Bambinisenzasbarre capofila del progetto e i referenti di Bambinisenzasbarre responsabili dei macro temi di progetto Martina Gallon, Maria Visentini, Marta Ghironi.
Il 20 novembre era la giornata mondiale dei diritti per l’infanzia e, per l’infanzia che incontra il carcere, è anche la giornata del rinnovo (20.11.2018) della Carta italiana (**), che riguarda i particolari diritti dei figli di genitori detenuti, siglata dal Ministro della Giustizia, da Bambinisenzasbarre, dal Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, e che costituisce un Tavolo di monitoraggio a cui partecipa l’Autorità garante dei detenuti e delle persone private dalla libertà.
Il progetto presentato in video-conferenza, prevede l’apertura di nuovi Spazi Gialli; Percorsi integrati di tutela del rapporto mamma detenuta e figlio, alternativi alla detenzione; Gruppi di parola di genitori detenuti e “Il colloquio con solo il papà”; particolari attività teatrali in carcere mirate per figli e genitori detenuti; incontri di sensibilizzazione per le scuole sul tema dello stigma verso i bambini con genitore detenuto; Formazione nazionale della Polizia Penitenziaria.
Un soggetto esterno accreditato valuterà l’impatto del cambiamento sui destinatari diretti del progetto anche per il biennio successivo alla durata del progetto che è triennale. Si tratta della prima valutazione di questo genere su un progetto nazionale in carcere.
(*) Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD.
(**) La Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti è la prima e unica esistente e attiva in Europa (firmata nel 2014 dal Ministro della Giustizia, dalla Garante nazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza e da Bambinisenzasbarre).
La Carta è diventata poi il testo guida per la Raccomandazione europea CM/Rec (2018)5, 04.04.2018, firmata dai 47 stati del Consiglio d’Europa.
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